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I campionissimi uno per
uno ...
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Valerio Bacigalupo
Nato a Vado Ligure (Savona) il 12 Marzo 1924. Portiere.
Arriva dal Savona, dopo aver giocato nel Genoa il campionato di
guerra 1944. É subito inserito nell'undici titolare e dopo qualche
comprensibile incertezza, diventa presto un elemento di sicuro
affidamento. Dotato di grandi risorse atletiche, è uno dei primi
portieri sistemisti del calcio italiano, indispensabile per una
squadra costantemente votata al gioco d'attacco, dove spesso è
costretto all'uscita temeraria e all'intervento spericolato. Doti
queste ultime che in virtù anche del carattere aperto e di un'innata
simpatia, ne fanno un autentico beniamino del Filadelfia. Scattante,
concentrato e dotato di naturale colpo d'occhio sa comandare la
difesa.
Vince lo scudetto nel 1946, 1947, 1949.
É 137 volte granata.
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Aldo Ballarin
Nato a Chioggia (Venezia) il 10 gennaio 1922. Terzino.
E' l'uomo
più pagato nel mosaico di Novo, che nel 1945, per il suo cartellino
paga agli alabardati 1,5 milioni. Dotato di gran temperamento. Buon
colpitore di testa.
Carriera:
1937/38 Giocatore Clodia giovanile e del Rosolina
1938/39 Giocatore Adriese
1939/40 Giocatore Rovigo
1940/41 Giocatore Rovigo
1941/42 Giocatore Triestina
1942/43 Giocatore Triestina
1943 Giocatore della squadra areonautica militare
1944 Giocatore del Venezia-Capionato di Guerra
1945/46 Giocatore Torino
1946/47 Giocatore Torino
1947/48 Giocatore Torino
1948/49 Giocatore Torino
Vince lo scudetto nel 1946, 1947, 1948 e 1949.
É granata 148
volte, 4 i gol.
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Dino Ballarin
Nato a Chioggia (Venezia) il 23 Settembre 1923. Portiere.
Se ne parla piuttosto bene, è già considerato qualcosa in più di una
semplice promessa. Fratello di Aldo. Nella scala dei valori di quel
grandioso Torino è in ogni caso il terzo portiere. Il viaggio che lo
porta a Lisbona è un tragico premio, che gli preclude ogni
possibilità di mettersi in luce e di trovare spazio nella storia del
calcio Italiano.
Carriera:
1937/38 GIOCATORE ROSOLINA GIOVANILE
1938/39 GIOCATORE N.U.F. CHIOGGIA
1939/40 GIOCATORE CLODIA
1940/41 GIOCATORE ADRIESE
1941/42 GIOCATORE CLODIA
1942/43 GIOCATORE TRIESTINA (SQUADRA RISERVE)
1944 GIOCATORE ROVIGO
1945/46 GIOCATORE CLODIA
1946/47 GIOCATORE CLODIA
1947/48 GIOCATORE TORINO
1948/49 GIOCATORE TORINO
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Emile Bongiorni
Nato a Boulogne Billancourt (Francia) il 19 marzo 1921.
Centravanti.
Nell'immediato dopoguerra si mette in luce nella capitale francese
con il Racing, dopo essere cresciuto nel Cercle Athletic Paris. Non
molto alto, fisico robusto, irruente e difficilmente controllabile,
eccelle nel dribbling stretto ed è dotato di un tiro potente e
preciso. In Francia ha grosso credito, tanto da conquistare la
maglia della nazionale (che indossa in cinque occasioni). Arriva a
Torino nell'estate del 1948: nei programmi di Novo è un investimento
per il futuro in vista di un eventuale addio dell'ormai
trentatreenne Gabetto.
Vince lo scudetto nel 1949.
E' otto volte granata, 2 i gol.
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Eusebio Castigliano
Nato a Vercelli il 9 febbraio 1921. Mediano.
Uno degli ultimi campioni forniti al calcio italiano dalla scuola
vercellese, nel cui vivaio si è formato. La consacrazione arriva
nello Spezia; e dopo aver giocato con Biellese e Vigevano, approda
al Torino nella stagione 1945-46. Interno in origine, con la maglia
granata, arretra a mediano. Infaticabile, dotato di gran
temperamento, il suo inserimento completa un quadrilatero che fa
paura. E' sicuramente il mediano più completo e possente espresso
dal nostro campionato. Forte di testa, non gli fanno difetto né
tecnica né presenza fisica e sa sfruttare con abilità le esperienze
vissute in prima linea, mettendo in vetrina un tiro micidiale dalla
media e lunga distanza.
Vince lo scudetto nel 1946,1947,1948 e 1949.
E' 116 volte
granata, 35 i gol.
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Rubens Fadini
Nato a Jolanda di Savoia (Ferrara) il 1 giugno 1927. Mediano.
Un buon triennio con la Gallaratese e nell'estate del 1948, il
Torino. Chiuso dagli inarrivabili Grezar e Castigliano si ricava
comunque qualche spazio sostituendo ora l'uno ora l'altro,
dimostrando gran duttilità, si disimpegna anche al centro della
linea mediana. E' un giovane di talento e di sicuro avvenire: sul
campo ha un atteggiamento misurato e stile impeccabile, eccelle
nella costruzione del gioco e malgrado la scarsa esperienza,
dimostra già la sicurezza di un veterano. Qualità che ne fanno un
futuro protagonista del Grande Torino.
E' 10 volte granata, un gol.
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Guglielmo Gabetto
Nato a Torino il 24 febbraio 1916. Centravanti.
Per divergenze con la società lascia la Juventus nell'estate del
1941. E' ormai affermato e sulle sue traccie ci sono numerose
società: la spunta il Torino, che lo porta in granata in compagnia
di altri due bianconeri: Bodoira (portiere detto pinza) e Borel II
(centravanti detto farfallino). Ha caratteristiche inconfondibili:
in area, grazie ad un inimitabile repertorio di finte, guizzi e un
gran fiuto del gol, è spesso incontenibile. Veloce nelle
triangolazioni, agile negli scambi, il suo pezzo forte è il gioco in
acrobazia. Un autentico giocoliere.
Vince il campionato nel 1943 (e la coppa Italia), 1946,1947, 1948
e 1949.
E' 199 volte granata, 107 i gol.
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Ruggero Grava
Nato a Claut (Udine) il 26 aprile 1922. Ala e centravanti.
Scuola francese. Si mette in luce nelle fila del Roubaix, squadra
con la quale vince il campionato transalpino nel 1947. Razza
friulana, deciso combattente, ha buoni fondamentali e volontà da
vendere: in un Torino ricco di attaccanti di valore non ha però
molte possibilità dimettersi in mostra. L'unica opportunità a
Genova, il 26 dicembre 1948, quando un'undici granata, privo di
molti titolari e in formato natalizio, è battuto dai rossoblu con un
severo 3-0.
Vince lo scudetto nel 1949.
E' una volta granata.
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Giuseppe Grezar
Nato a Trieste il 25 novembre 1918. Mediano.
Dalla Triestina, dove è cresciuto, al Torino, per la stagione
1942-43. Abbina ad una classe purissima, uno spiccato senso tattico.
Di stile sobrio, sicuro sul pallone, è l'elemento d'ordine della
squadra granata, al servizio della quale, con la semplicità che gli
deriva da una tecnica di primordine, traccia geometrie e calibra
lanci precisissimi. Ambidestro, in possesso di un buon tiro,
realizza anche qualche gol. E' un punto di riferimento costante per
i compagni.
Vince lo
scudetto nel 1943 (e la coppa Italia), nel 1946,1947,1948,1949.
E'159 volte granata, 19 i gol.
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Ezio Loik
Nato a Fiume (Istria) il 26 settembre 1919. Mezzala.
Fiumana, Milan, Venezia e, a partire dal 1942, finalmente il Torino.
Sempre in movimento, utile sia nella fase di copertura, sia nel
sostegno dell'attacco. E' il "motore" del Grande Torino:
mezzofondista infaticabile, coriaceo, potente e indispensabile uomo
che mantiene i collegamenti tra i reparti della squadra. Sa segnare
con continuità: possiede un tiro imperioso e preciso che esplode,
spesso da fuori area sia con il destro sia con il sinistro.
Faticatore per antonomasia, generoso, altruista e correttissimo. Un
campione vero, sul campo stimato da compagni e avversari.
Vince lo scudetto nel 1943 (e la coppa Italia), 1946, 1947, 1948 e
1949.
' 165 volte granata, 64 i gol.
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Virgilio Maroso
Nato a Crosara di Marostica (Vicenza) il 26 Luglio 1925. Terzino.
Capostipite della squadra granata del dopoguerra, è anche il solo
protagonista del Grande Torino che Novo si è costruito in casa. Dopo
il campionato di guerra (in prestito all'Alessandria) rientra al
Filadelfia ed è subito titolare. Calciatore elegante, palleggiatore
raffinato dalla coordinazione naturale e dal tocco limpido e deciso.
Dal pacchetto difensivo granata, benchè giovanissimo, è forse la
figura più luminosa. Un autentico virtuoso: dotato di una tecnica
purissima di un potente colpo di testa, di uno scatto e anticipo,
predilige le giocate sulla palla (anziché sull'uomo) e non disdegna
l'inserimento nell'azione offensiva, ostentando la disinvoltura di
un veterano.
Vince lo scudetto nel 1946, 1947,1948,1949.
E' 103 volte granata,
1 gol.
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Danilo Martelli
Nato a Castellucchio (Mantova) il 27 Maggio 1923. Mediano e
mezz'ala.
Dopo le esperienze con Marzotto e Brescia raggiunge il Torino nel
1946. Giovane di talento, nei programmi di partenza è destinato al
ruolo di riserva. E' tuttavia ben presto prezioso per la facilità
che dimostra nel presidiare ogni zona del campo. Grazie alla rara
duttilità, che ne fa un jolly per eccellenza, raccoglie un gran
numero di gettoni, anche in ruoli propriamente difensivi. Un
gregario di lusso, un faticatore dai piedi buoni: addirittura
proverbiali i recuperi sull'uomo, discreto tiratore.
Vince lo scudetto nel 1947, 1948, 1949.
E' 72 volte granata, 10 i
gol.
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Valentino Mazzola
Nato a Cassano d'Adda (Milano) il 26 gennaio 1919. Mezz'ala.
Esperienze giovanili nella Tresoldi di Cassano d'Adda e nella
squadra aziendale dell'Alfa Romeo di Milano. Al Venezia nel 1939 e
al Torino nel 1942. A tutte le caratteristiche del fuoriclasse:
accomuna un talento senza eguali, gran combattività e una sagacia
tattica di prim'ordine. Uomo squadra. Con Mazzola il Torino fa il
balzo di qualità, che lo porta al primo scudetto del quinquennio. E'
ancora ricordato il suo gesto che in mezzo al campo lo vede
rimboccarsi le maniche della maglia: un atto rivolto ai compagni per
spronarli e invitarli alla riscossa. Proprio in quel momento
prendeva avvio un quarto d'ora di gioco nel quale ai granata era
impossibile porre argine. Stilisticamente perfetto, goleador,
animatore e condottiero, Valentino Mazzola è il simbolo del Grande
Torino.
Vince lo scudetto nel 1943, 1946, 1947, 1948, 1949.
E' 175 volte
granata, 102 i gol
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Romeo Menti
Nato a Vicenza il 5 settembre del 1919. Ala.
Vicenza, Fiorentina e poi nel 1941, il Torino, dal quale si separa,
temporaneamente, durante il periodo bellico. Carattere schivo poco
incline alle chiacchiere, è ala di stampo classico. Sulla fascia
destra, spesso incontenibile, va diritto allo scopo: ficcante,
incisivo, dà concretezza alla manovra che spesso conclude, grazie ad
un tiro potente e preciso che esplode all'improvviso. Sono in ogni
caso i cross tesi e calibrati a farne un elemento prezioso per i
compagni della pria linea. Del Grande Torino è il rigorista
ufficiale (è uno dei primi a battere senza rincorsa), e spesso gli
sono affidati anche i calci piazzati. Un professionista nel vero
senso della parola: correttissimo, nel suo repertorio non trovano
spazi né proteste né invettive.
Vince lo scudetto nel 1943, 1946, 1947, 1948, 1949.
E' 133 volte
granata, 53 i gol.
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Pietro Operto
Nato a Torino il 20 dicembre 1926. Terzino.
Dal Casale al Torino nell'estate 1948. Ha l'ingrato compito di
sostituire il più tecnico dei difensori dell'epoca, Maroso spesso
vittima d'infortuni muscolari. Deciso, potente, di buona tecnica,
non soffre il salto di categoria. Non ha purtroppo il tempo di
mettere in mostra tutte le sue possibilità.
Vince lo scudetto nel 1949.
E' 11 volte granata.
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Franco Ossola
Nato a Varese il 23 Agosto 1921. Ala e centravanti.
Dal Varese al Torino nel 1939. E' il primo tassello di quello che
sarà il Grande Torino. Appena diciottenne, prima rincalzo di
Ferraris II, le sue presenze si fanno via via sempre più frequenti
grazie alla disinvoltura con la quale occupa tutti i ruoli della
prima linea. In apparenza fragile, è tuttavia inesauribile.
Stilisticamente perfetto, controllo di palla "sudamericano", sa
calciare con entrambi i piedi. Attaccante completo, predilige
l'assist e la sua intesa con Gabetto è perfetta. Segna a
ripetizione.
Vince lo scudetto nel 1943 (e la coppa Italia), 1946, 1947,
1948,1949.
E' 158 volte granata, 77 i gol.
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Mario Rigamonti
Nato a Brescia il 17 dicembre 1922. Centromediano.
Nel 1941 il Toro lo acquista dal Brescia, in granata arriva comunque
solo a guerra finita. Gioca al centro della linea mediana, rispetto
all'epoca è un innovatore: il gioco praticato dai granata ("il
sistema") ne fa l'antesignano degli stopper. Difensore roccioso e
caparbio,
buon colpitore di testa, è un severo mastino dell'area che si esalta
nella battaglia. Dotato di scatto bruciante, ottimo in acrobazia, di
rendimento elevato e soprattutto costante, predilige il gioco
d'anticipo: non ama gli inutili preziosismi. Indispensabile per la
sua concretezza nel disimpegno. Una garanzia.
Vince lo
scudetto nel 1946, 1947,1948, 1949.
E' 140 volte granata, un gol
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Julius Shubert
Nato a Budapest (Ungheria) il 12 dicembre 1922. Mezzala.
Nel caos dell' Europa centrale nell'immediato dopoguerra abbandona
il calcio ungherese e si trasferisce in Cecoslovacchia dove indossa
la maglia della nazionale. Arriva al Toro dal Bratislava. Scuola
danubiana, in possesso di innato talento, nel suo primo anno in
granata (nel ruolo di capitan Valentino) a poco spazio a
disposizione. Lo sfruttò per mettere in vetrina un buon tiro e lo
stile inconfondibile di una tradizione, che diede all'Europa il
meglio del calcio negli anni 30- 40.
Vince lo scudetto nel 1949.
E' 5 volte granata, 1 gol. |
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I
sopravvissuti
Sauro Tomà
Nato a La Spezia. Terzino.
Spezzino ma originario della Lunigiana, da poco entrato nella rosa dei titolari (proveniva
dallo Spezia), non potè
partire per l'amichevole per via di un brutto infortunio al ginocchio, che
gli avrebbe in parte pregiudicato il proseguo della carriera.
Tomà era triste
per l'inconveniente, ma proprio l'infortunio gli salvò la vita: fu l'unico che
sopravvisse alla tragedia. |
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Ferraris
Ala.
... tra breve la
scheda on-line
una parte del testo è stato tratto dal
sito http://xoomer.virgilio.it/martcati/tot.htm |
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